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Il mondo del terzo settore nei nostri territori ha una lunga storia ed è animato da un forte spirito di solidarietà: il nostro compito in Regione sarà quello di dare maggiore peso e voce alle tante realtà positive di questo ambito perché nessuno deve rimanere indietro.
Vi sarà quindi necessità di:
- intercettare e dare risposte alle esigenze dei cittadini, con ascolto attivo e occhio attento, per garantire parità di diritti e opportunità attraverso servizi dedicati e mirati ai bisogni delle diverse realtà, secondo una logica di prossimità e di decentramento. Crediamo che solo così riusciremo a creare una comunità più attenta ai bisogni delle persone singole e delle famiglie, preparata all’inclusione e alla valorizzazione della diversità, in cui ci si prende cura di chi ci sta accanto. Anche in questo settore molto è cambiato e le politiche regionali vanno ripensate. Siamo convinti che debba promuoversi un welfare di prossimità, attraverso l’affiancamento ai servizi sociali tradizionali di nuovi servizi;
- attuare una gestione integrata dei servizi nell’ambito della salute pubblica, secondo il concetto della “one health”, ovvero un nuovo modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse, attraverso strutture, accessibili ovunque e da chiunque, che offrano risposte differenziate, da quelle diagnostiche a quelle cliniche, da quelle riabilitative a quelle legate al benessere psico-fisico, nonché all'attività fisica;
- estendere il programma “dopo di noi” (già sperimentato per i disabili) agli anziani, pilastro nel nostro sistema di welfare familiare: gli anziani hanno un duplice importantissimo ruolo, in quanto aiutano i figli, sia a livello economico che pratico, nella gestione non sempre facile di famiglia e lavoro, per cui è necessario assicurare loro un futuro dignitoso
- ottimizzare l’assistenza domiciliare integrata rivolta alle famiglie fragili attraverso l’utilizzo delle risorse del FNPS per garantire il diritto ad ogni paziente di essere curato a casa;
- potenziare le RSA nel territorio per coloro che non possono essere gestiti nel proprio domicilio, prevedendo un sistema di monitoraggio della qualità delle prestazioni erogate;
- restituire dignità al paziente psichiatrico, trasformando i reparti residenziali per malati psichiatrici in centri di cura temporanei per i malati acuti e in centri di trattamento diurno per i cronici, puntando al reinserimento sociale e prevedendo nel contempo l'assistenza domiciliare per i non autosufficienti e attività di supporto e formazione per le famiglie interessate;
- incentivare e realizzare in ogni comune le “Case della Salute”, in cui si collocano ambulatori medici di base, infermieri di comunità, psicologi, specialisti, in rete con assistenti sociali, mediatori e mondo del volontariato; a tal fine sarà costituito un osservatorio per la verifica e il monitoraggio di queste strutture;
- razionalizzare l'offerta e valorizzare le eccellenze: dobbiamo creare sinergie tra servizi ospedalieri del territorio e medici di famiglia per costituire una rete integrata a servizio dei cittadini;
- migliorare il sistema delle strutture ospedaliere siciliane esistenti e promuovere la realizzazione di nuove strutture ospedaliere, anche ambulatoriali, laddove mancano, per offrire un servizio più diffuso e capillare su tutto il territorio su cui insistono;
- modificare l'assetto delle scuole di specializzazione indirizzandole verso la formazione di nuovi professionisti dell'urgenza e dell'emergenza;
- rivedere il sistema delle centrali operative 118, creando delle sotto-centrali su base aziendale /provinciale.